Giro d’Italia 2020, Thomas De Gendt contro Einer Rubio: “Il mio obiettivo era diventato non fargli vincere la tappa”
Thomas De Gendt arrabbiato con Einer Rubio al termine della quinta frazione del Giro d’Italia 2020. I due erano usciti insieme dal gruppo sul Valico di Montescuro, riportandosi sulla testa della corsa, con il colombiano che però non ha mai dato un cambio al belga. Così, il corridore della Lotto Soudal ha deciso di non rispondere allo scatto decisivo di Filippo Ganna, che poi si sarebbe involato da solo verso il traguardo, attendendo che lo facesse il secondo classificato al Giro U23 2019, che però non ha seguito l’attacco del piemontese, provocando la rabbia di De Gendt, che a quel punto ha preferito perdere.
“Non mi ha detto nulla, semplicemente non tirava – ha spiegato il belga a Cyclingnews – All’inizio aveva un compagno davanti e potevo capirlo, ma una volta che l’abbiamo ripreso lui continuava a non lavorare, poi ha cominciato ad attaccare e a quel punto il mio obiettivo è diventato non fargli vincere la tappa. Probabilmente avevo le gambe per battere Ganna, ma avevo sulla ruota qualcuno che non voleva collaborare. Ganna si è staccato due volte quando io e Rubio abbiamo attaccato, ma lui ancora non voleva collaborare. Così quando Ganna è partito, ho sentito che non fosse il mio momento di andare a chiudere. Aspettavo Rubio e lui non ha fatto nulla. Per me va bene che abbia vinto Ganna, oggi l’importante era che non vincesse Rubio”.
De Gendt ha smentito poi anche chi ipotizzava che il comportamento del corridore della Movistar fosse dovuto al timore di essere staccato in discesa: “Io non sono forte in discesa. Se fossimo arrivati solo noi due in testa, mi avrebbe staccato in discesa senza lavorare e non sarebbe stato giusto, ho preferito che vincesse Ganna piuttosto che Rubio, il ciclismo funziona così”.
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